Le 50 sfumature emotive della musica
Articolo di Alice Mado Proverbio // Università di Milano-Bicocca
Musiche di stili e tonalità diverse hanno un impatto diverso sul nostro stato d’animo, e producono risposte fisiologiche legate alle emozioni. Come descritto in “NEUROSCIENZE COGNITIVE DELLA MUSICA” (Zanichelli, 2019) la musica può indurre sensazioni emotive molto variegate, attivando circuiti neurali in parte distinti.
La musica dei documentari naturalistici (in tonalità maggiore) induce un senso di MERAVIGLIA che attiva lo striato ventrale (ricompensa) e l’ippocampo (memoria).
La musica tipica dei film di guerra ci fa sentire EROICI e TRIONFANTI, attivando lo striato ventrale e la corteccia motoria (azione).
La musica romantica induce un senso di NOSTALGIA attivando l’ippocampo.
Ascoltare musica triste aumenta i livelli di prolattina, che è consolatoria come il latte materno.
Il ritmo della musica stimola i centri del movimento ed invita a ballare. Ascoltare la musica preferita stimola i centri neurali della ricompensa.
In uno studio psicofisiologico abbiamo studiato le reazioni delle persone all’ascolto di brani musicali che trasmettevano gioia, pathos o tensione.
La musica dissonante (atonale) diminuiva la frequenza cardiaca e aumentava la pressione sanguigna (bradicardia da paura), inducendo una risposta parasimpatica di allerta, a causa delle sue intrinseche proprietà minacciose e agitanti. Questo tipo di musica viene spesso utilizzata come colonna sonora nei film thriller/ horror che utilizzano vari espedienti per spaventare il pubblico (ad es., dissonanze irrisolte, sperimentazioni timbriche, ricontestualizzazione di un frammento familiare, atonalità, accordi scioccanti improvvisi, droni ripetitivi, improvvisi cambiamenti di intensità, imprevedibilità).

In uno studio successivo abbiamo mostrato come la musica emotivamente toccante aumenti l’attivazione cerebrale dei partecipanti e migliori la capacità di riconoscere le facce. I partecipanti osservavano il volto di centinaia di personaggi con un diverso sottofondo sonoro (rumore della pioggia, silenzio, e musica di Čajkovskij) mentre veniva registrato il loro EEG. L’ascolto di musica struggente migliorava il ricordo delle facce ad essa abbinate, andando ad attivare le regioni cerebrali coinvolte nell’integrazione di informazioni audio-visive. Il contenuto emotivo della musica rendeva dei volti, altrimenti insignificanti, indimenticabili.
Quali sono gli ingredienti della musica che piace?
In un recente studio, descritto in “NEUROSCIENZE COGNITIVE DELLA MUSICA”, abbiamo misurato l’apprezzamento estetico di musiche di Piazzolla e Stravinskij in un gruppo eterogeneo di persone.
Gli ascoltatori potevano segnalare come cambiava il loro apprezzamento durante l’ascolto muovendo un controller in su o in giù. Sono stati identificati 20 passaggi considerati dalle persone come i più belli o i più brutti dei due pezzi proposti. I passaggi musicali selezionati sono stati esaminati da 12 compositori professionisti a cui è stato chiesto di valutare ciascun frammento (da 1 a 10) lungo le seguenti dimensioni: tonale/atonale, neutro/toccante, calmo/agitante, triste/gioioso, lento/veloce, ritmico/melodico, semplice/complesso per ritmo, armonia, esecuzione, noioso/interessante, banale/originale, prosaico/sublime, tradizionale/innovativo.
I risultati, hanno mostrato come i frammenti musicali giudicati “belli” da un pubblico inesperto fossero più tonali, tradizionali, melodici, tristi, calmi, lenti e semplici, il che richiama uno stato emotivo malinconico simile alla tenerezza/serenità (es., musica neomelodica). I frammenti musicali «brutti» erano invece caratterizzati da atonalità, originalità, agitazione, innovazione e complessità Queste caratteristiche richiamano invece uno stato di maggiore tensione, più apprezzato dai compositori.

Perché l’adagio di Albinoni è triste ed il Boogie Woogie è allegro?
Dipende dalla tonalità e dal ritmo. La capacità di interpretare il tono emotivo della musica è presente nel bambino molto piccolo, che già alla nascita distingue un brano consonante da uno dissonante. Infatti il suo cervello è programmato per capire il significato delle vocalizzazioni (pianti, grida, risate) riconoscendone la valenza emotiva. Per es., sa che la risata è positiva, mentre il pianto è negativo.
Studi che hanno analizzato lo spettro acustico del parlato riscontrano come le espressioni di tristezza utilizzino intervalli tipici della tonalità minore, mentre la gioia utilizza la tonalità maggiore. Quindi, il nostro cervello interpreta la musica come fossero voci e ne comprende il senso emotivo in modo innato. Per saperne di più.
Fonti
- Proverbio, AM. (2019). Neuroscienze Cognitive della Musica. Ed. Zanichelli
- Proverbio, A.M., Piotti, E. (2021). Common neural bases for processing speech prosody and music: An integrated model. Psychology of Music.
- Proverbio AM, De Benedetto F. (2018). Auditory enhancement of visual memory encoding is driven by emotional content of the auditory material and mediated by superior frontal cortex. Biol Psychol.,132, 164-175.
- Proverbio AM, Manfrin L, Arcari LA, De Benedetto F, Gazzola M, Guardamagna M, Lozano Nasi V, Zani A. (2015). Non-expert listeners show decreased heart rate and increased blood pressure (fear bradycardia) in response to atonal music. Front Psychol., 28;6:1646.